Pronto Soccorso per gatti e cani

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Manuale pronto soccorso gatti cani

Sezione 4

 

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COSA FARE SE HA LE CONVULSIONI?

Le convulsioni nel cane e nel gatto sono causate da improvvisi e repentini disturbi dell'attività cerebrale e si presentano con contrazioni e tremori che interessano tutto il corpo. Durante gli attacchi convulsivi, che possono durare da pochi secondi a qualche minuto, gli animali oltre ad essere incoscienti possono perdere feci ed urina. Le crisi possono presentarsi una sola volta nella vita o ripetersi con una frequenza variabile da poche volte l'anno a molte volte in un giorno a seconda delle cause che possono essere molte: disturbi genetici, metabolici, malattie infettive o congenite. La comparsa di un attacco convulsivo rappresenta sempre un fatto drammatico per i proprietari che ne restano molto impressionati. Occorre restare calmi poiché nella maggior parte dei casi la crisi cessa spontaneamente. Si devono allontanare dall'animale tutti gli oggetti che potrebbero ferirlo e coprirlo con una coperta evitando di fare rumore per non aggravare il suo stato psichico. Non bisogna scuoterlo, ma occorre parlargli a bassa voce con dolcezza. La terapia degli attacchi convulsivi richiede sempre l'intervento del veterinario, solo nei rari casi in cui la crisi non accenna a fermarsi ed il medico non può intervenire prontamente è necessario praticare del sedativo per via sottocutanea.

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COSA FARE IN CASO DI COLPO DI CALORE?

Nei cani e nei gatti i colpi di calore si verificano soprattutto quando vengono lasciati in ambienti chiusi e poco ventilati come un'autovettura in sosta durante le giornate estive o, per quanto riguarda i cani, quando vengono sottoposti a sforzi eccessivi (corse dietro veicoli o biciclette) in giornate particolarmente calde. I nostri animali non possono contrastare l'aumento della temperatura corporea attraverso il sudore come fa l'uomo, l'unico mezzo a loro disposizione è l'aumento della frequenza respiratoria che però in molti casi non è sufficiente. Quando si trova chiuso all'interno dell'auto incomincia ad avere caldo, si agita e si sente soffocare, le mucose paonazze, gli occhi fuori dalle orbite, la lingua a penzoloni, il suo respiro sempre più affannoso surriscalda l'aria nell'abitacolo e consuma l'ossigeno presente: la morte è per asfissia. Occorre intervenire tempestivamente con impacchi di acqua gelata sulla testa ed immergere tutto il suo corpo in acqua fredda per cercare di riportare la temperatura a valori normali. Ci si deve recare immediatamente dal veterinario e nel frattempo iniettare per via sottocutanea dei corticosteroidi per contrastare il collasso cardiocircolatorio. Un'importantissima raccomandazione al fine di prevenire questi incidenti è quella di non lasciare mai gli animali in macchina nei mesi caldi, o almeno parcheggiare all'ombra e con i finestrini aperti non lasciandoli a lungo e di non sottoporli mai a sforzi eccessivi nelle giornate estive.

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COSA FARE IN CASO DI CONGELAMENTO?

I cani ed i gatti essendo dotati di pelo, sono piuttosto resistenti alle basse temperature. Se però sono bagnati si possono verificare dei danni all'organismo; quindi le cadute in laghetti o stagni o le lunghe permanenze nella neve possono essere pericolose per i nostri amici. La temperatura corporea si abbassa pericolosamente e se non viene riportata a valori normali in breve tempo possono essere compromesse le attività vitali con rischio di vita. Alcune aree del corpo possono andare incontro a congelamento: le parti più colpite sono le orecchie, la coda, gli arti e gli organi genitali in quanto sono meno protetti dal pelo ed hanno un maggior scambio di calore con l'esterno. La zona colpita è insensibile e può apparire di colorito scuro a causa della mancanza di circolazione sanguigna e della morte dei tessuti. Si deve immediatamente intervenire da una parte riscaldando l'organismo e dall'altra tentando di ripristinare la circolazione nella zona colpita da congelamento. Si deve trasportare l'animale in un ambiente caldo, avvolgerlo in una coperta e riscaldarlo con delle borse dell'acqua calda. Se misurando la temperatura rettale si dovesse osservate ipotermia (36-37 °C) si deve immergere lo sfortunato amico in una vasca con acqua calda e poi asciugarlo accuratamente con phon. Sulla parte congelata si deve applicare del calore umido, come ad esempio degli stracci inumiditi con del vapore. Si deve agire con delicatezza senza sfregare i tessuti per non creare danni e non si deve applicare alcun farmaco prima dell'arrivo del veterinario.

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COSA FARE IN CASO DI ANNEGAMENTO?

I casi di annegamento nei cani e nei gatti non sono molto frequenti , in quanto sanno nuotare istintivamente. Può accadere però che un animale cadendo in acqua subisca dei traumi che gli rendono impossibile il nuoto o, ancora, che non riesca ad uscire dall'acqua e si sfinisca finendo con l'affogare, come accade a quei soggetti che cadono nelle piscine o nei corsi d'acqua con forti correnti e argini molto ripidi. La prima cosa da fare è quella di allontanare l'acqua presente nei polmoni. Se si tratta di un gatto o di un cane di piccola taglia l'ideale è metterlo a testa in giù sollevandolo per gli arti posteriori comprimendo con una mano il torace per 2-3 secondi più volte per facilitare la fuoriuscita dell'acqua. Nei cani di grossa taglia deve essere effettuato lo stesso massaggio, utilizzando entrambe le mani, mentre sono sdraiati su di un lato con la testa tenuta più bassa del corpo. La ripresa della respirazione è segnalata dalla comparsa dei movimenti respiratori e da colpi di tosse. Se non si dovessero verificare occorre praticare la respirazione artificiale in attesa dell'intervento del veterinario. (vedi foto sotto)

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COSA FARE IN CASO DI MORSO DI VIPERA?

Le vipere rappresentano un grave pericolo per i cani che quando hanno la fortuna di poter girovagare per i boschi ficcano il muso negli anfratti e nei cespugli dove questi rettili sono soliti nascondersi. Oltre che velenoso il morso della vipera è molto doloroso: l'animale, se non muore sull'istante, incomincia a gemere e guaire disperatamente. La gravità del morso dipende dalla sede colpita, in cui la circolazione sanguigna può essere più o meno abbondante, dalla quantità del veleno inoculato, dalla specie a cui appartiene la vipera, dalla stagione, dall'ipersensibilità individuale al veleno e dall'età e dalla taglia del cane. La zona colpita appare tumefatta, calda, dolente e visi possono individuare due forellini lasciati dai denti del rettile, circondati da piccole emorragie. Una volta individuata la sede del morso occorre agire tempestivamente per impedire che il veleno si diffonda nell'organismo applicando un laccio di 5 centimetri sopra la ferita senza stringerlo molto per non fermare la circolazione arteriosa e allentando ogni 5 minuti circa. A questo punto si deve procedere ad allontanare la maggior quantità possibile di veleno praticando, con molta cautela in modo da non ledere i grossi vasi sanguigni, un taglio a croce profondo 2-3 mm sulla ferita e schiacciando la parte con le dita in modo da far sanguinare la ferita. In seguito la lesione va lavata e disinfettata con abbondante acqua ossigenata. A questo punto , se lo si ha a disposizione, occorre iniettare il siero antiofidico metà attorno alla ferita e, dopo 10 minuti se non si sono verificate reazioni allergiche, l'altra metà per via intramuscolare. Ora si può levare il laccio e praticare un'iniezione di cortico-steroidi per via intramuscolare per combattere lo stato di shock. Il cane va comunque trasportato dal veterinario al più presto.

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COSA FARE IN CASO DI FOLGORAZIONE ELETTRICA?

La curiosità e la tendenza a rosicchiare tutto ciò che trovano, fanno si che i cani ed i gatti, in particolare se cuccioli, corrano spesso il rischio di venire a contatto con fili elettrici e prese di corrente che purtroppo non sempre sono adeguatamente protetti. Nella maggior parte dei casi le lesioni sono localizzate a livello del cavo orale e si presentano come ustioni, mentre gli effetti del passaggio dell'elettricità nell'organismo si manifestano con shok, diminuzione della pressione sanguigna, alterazione dell'attività cardiaca e perdita di coscienza. Se uno dei nostri amici ha subito uno shok elettrico la situazione è grave e occorre agire tempestivamente. La gravità dei sintomi generali dipende dall'intensità e dalla durata della scossa: l'animale può presentare contrazioni muscolari, convulsioni, fibrillazione cardiaca, edema polmonare e stato di incoscienza. Se il soggetto non dà alcun segno di vita occorre praticare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale in attesa dell'intervento del veterinario. (vedi foto sopra)

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COSA FARE IN CASO DI INGESTIONE DI CORPI ESTRANEI?

I cuccioli sia di cane che di gatto hanno la tendenza a giocare con gli oggetti più disparati e di ingerirli. I corpi appuntiti ( lische di pesce, ossa di pollo) si possono conficcare nel palato, nella lingua o fra i denti, causando una sintomatologia drammatica: l'animale porta le zampe anteriori verso il muso come se tentasse di strappare qualche cosa alla bocca, ha conati di vomito e segni di soffocamento. Con calma e cautela una persona afferra la testa dell'animale con la mano sinistra, mentre con l'indice della mano destra abbassa la mandibola inferiore. Un'altra persona individuato il corpo estraneo, può tentare di estrarlo con una poinzetta. Se non si riesce a risolvere la situazione occorre ricorrere prontamente all'aiuto del veterinario. I corpi estranei in molti casi progrediscono lungo l'apparato digerente e si possono fermare nello stomaco o nell'intestino. In questi casi la sintomatologia si instaura più lentamente ma non per questo è meno grave: vomito irrefrenabile, in particolare dopo assunzione di acqua, rifiuto del cibo, assenza di defecazione e profondo abbattimento. Non si deve assolutamente tentare di indurre il vomito o somministrare purganti nel tentativo di far espellere il corpo estraneo poichè si potrebbero provocare gravissimi danni. Solo l'intervento del veterinario può affrontare la situazione.

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COSA FARE IN CASO DI LOCALIZZAZIONE DI UN CORPO ESTRANEO NELL'APPARATO RESPIRATORIO?

Se un corpo estraneo si inserisce nella faringe o nella trachea l'animale è agitato, ansima, tiene la testa estesa in avanti, perde abbondante saliva dalla bocca e la lingua può apparire bluastra: la situazione è di grave emergenza e bisogna gire con tempestività. Per prima cosa occorre spalancare la bocca dell'animale afferrando con la mano sinistra la mandibola superiore mentre con la destra si abbassa quella inferiore e, se è possibile individuare l'oggetto e tentare di estrarlo. Se questo tentativo dovesse fallire occorre afferrare il soggetto per gli arti posteriori e rivoltarlo con la testa verso il basso scuotendolo energicamente e, se ciò non dovesse bastare, comprimendogli il torace con le mani. Se si tratta di un cane di grosse dimensioni e proprio non riuscite a sollevarlo è possibile sdraiarlo da un lato e comprimergli il torace ritmicamente per favorire l'espulsione del corpo estraneo. In queste occasioni ogni minuto è prezioso e bisogna agire nel modo più rapido e deciso possibile.

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COSA FARE IN CASO DI PROLASSO?

Nei cuccioli e nei gattini può verificarsi il prolasso del retto che può essere di natura congenita o conseguente a gravi forme di diarrea. A livello dell'apertura anale è possibile osservare un tratto di mucosa intestinale, di varia lunghezza a seconda della gravità della lesione, che protende all'esterno. In questi casi bisogna astenersi da qualunque intervento, ma coprire la parte con una garza sterile e rivolgersi immediatamente al veterinario.

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COSA FARE IN CASO DI INCIDENTE STRADALE?

Quando un animale viene investito da un'auto la prima cosa da fare è quella di provvedere a trasportarlo dal veterinario. Nel frattempo, senza perdere la calma occorre constatare se il soggetto è ancora in vita e la gravità delle lesioni riportate, controllando: - l'attività respiratoria; - il battito cardiaco; - l'eventuale presenza di emorragie interne. Se non dovessero essere presenti le funzioni vitali si può tentare di rianimare il soggetto praticando la respirazione artificiale ed il massaggio cardiaco nell'attesa dell'intervento del veterinario.

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