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Comportamento del gatto

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Il gatto fa la commedia

Mi piace restare a guardare la mia gatta Butterfly che riposa. Sta sdraiata sul cuscino del divano ma non è addormentata. E’ assorta, immobile, sembra guardare cose lontane che io non posso vedere. Mi sforzo di capire a cosa sta pensando, le vado vicino, indago la sua espressione tentando di capire se è preoccupata o felice, stanca o rilassata, ansiosa o tranquilla. Ma non c’è niente da fare: è imperscrutabile.

Con i miei cani è più semplice. Un cane tradisce sempre il suo stato d’animo con la coda, le orecchie, la voce e soprattutto gli occhi. Il suo desiderio di comunicare è incontenibile.

Ma un gatto “parla” solo quando vuole lui.

Può rimanere ore davanti al padrone, fermo nella stessa posizione. E lo si può osservare con attenzione per tutto il tempo, da vicino e da lontano, ma continuerà sempre a sembrare una statua di marmo dall’espressione indecifrabile.

Bruce Fogle, il veterinario inglese considerato uno dei massimi conoscitori di gatti, ha scritto che il micio è come il migliore dei giocatori di poker: non lascia mai trapelare le sue emozioni. E tutti i possessori di gatti non possono che condividere questa opinione.

Ma c’è un’occasione in cui anche il micio più enigmatico e misterioso si lascia andare. Accade quando si sente minacciato e adotta la sua caratteristica tecnica di difesa.

Vedere un gatto che incontra un cane sconosciuto è una scena buffa ma nello stesso tempo drammatica. Il gatto assume un atteggiamento assurdo, si trasforma e sembra quasi che sia la creatura più spaventata della terra. E anche in quel suo modo di comportarsi, assomiglia ad un pokerista. Il suo infatti è un enorme bluff.

La reazione è immediata. Di fronte ad un cane, il micio si allunga e irrigidisce la zampe, allontanandosi quanto più possibile dal terreno. Per fare questo inarca la schiena, la ingobbisce come fosse fatta di gomma fino a farle assumere la forma di una “U” rovesciata. Poi tiene la coda eretta, bene in alto, e fa scattare i muscoli che erigono i peli, trasformando tutto il mantello in una specie di spazzola. Spalanca gli occhi, dilata le pupille e apre la bocca per soffiare e nel fare questo gonfia le guance allargandole come due piccoli mantici. Il risultato di questa trasformazione è impressionante ma in realtà il gatto sta spudoratamente imbrogliando perché cerca solo di apparire più grosso di quello che è. Per esaltare questa illusione, si mette anche di sbieco e si muove mantenendo sempre la stessa posizione, nascondendo la sue reali dimensioni e sembrando così più robusto e quindi più pericoloso.

Questa tecnica di difesa, tra l’altro molto usata anche da altri animali come rane, serpenti e lucertole, fa davvero sembrare il gatto grande il doppio. Ma assomiglia anche molto al modo di fare di un bulletto di periferia che gonfia il torace per cercare di spaventare un avversario più alto di lui.

Il bluff del gatto funziona quasi sempre. Anche se non aveva cattive intenzioni infatti, il cane che lo incontra batte in ritirata, sconcertato da un animale che aveva evidentemente giudicato più piccolo e meno battagliero. E allora, con un sordo e prolungato brontolio, il micio riacquista come per magia le sue reali misure.

L’altro giorno la Butterfly si è spaventata perché ha incontrato all’improvviso un cane che passeggiava tranquillo davanti al nostro cancello. La gatta ha messo subito in atto la commedia delle dimensioni. Io mi sono gustato la scena dalla finestra della cucina e perciò, ora non mi fa più tanta impressione se resta ferma immobile cercando di apparire “molto zen”. Non mi freghi bella mia, so che anche tu hai un punto debole!

Roberto Allegri


 

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